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Free El Hiblu 3. Un libro e una campagna di solidarietà verso tre ragazzi accusati di terrorismo

Tre anni fa tre un gruppo di oltre cento migranti viene soccorso al largo delle coste libiche da una petroliera che batte bandiera turca. Dovrebbero essere tutti riportati in Libia ma tre di loro negoziano con il capitano della nave El Hiblu 1 il passaggio fino a Malta. Qui, però, i tre che hanno negoziato con il capitano vengono accusati e processati per terrorismo in un caso conosciuto come “El Hiblu 3”. Nei giorni dell’anniversario di questo evento esce una pubblicazione online che rivela molti aspetti poco conosciuti di questo caso e scrive un nuovo capitolo della solidarietà verso i migranti alle frontiere dell’Europa.

Three years ago, a group of over 100 migrants was rescued off the Libyan coast by an oil tanker flying the Turkish flag. They should all be taken back to Libya but three of them negotiate with the captain of the ship El Hiblu 1 the passage to Malta. Here, however, the three who negotiated with the captain are charged and brought in trial for terrorism in a case known as “El Hiblu 3”. In the days of the anniversary of this event, an online publication comes out that revealing many little-known aspects of this case and writes a new chapter of solidarity towards migrants at the borders of Europe.

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“Si la terre tourne, tu tournes avec elle”. Una nuova produzione video/A new video production

Georges Kouagang è un collaboratore del Laboratorio di Sociologia Visuale proveniente dal Camerun. Un richiedente asilo che è arrivato in Italia attraverso il Mediterraneo. Salvato da una nave dell’ONG “SOS Mediterranée” e sbarcato al porto di Pozzallo; trasferito, poi, a Genova, Georges dopo alcuni anni dal suo arrivo, ritorna in Sicilia insieme ad alcuni ricercatori del Laboratorio di Sociologia Visuale e, rivivendola, racconta la sua storia. La sua testimonianza è diventata “Si la terre tourne”: un nuovo documentario di Massimo Cannarella, basato su una ricerca di Luca Queirolo Palmas, Federico Rahola, Jacopo Anderlini e Luca Giliberti.

“Si la terre tourne, tu tournes avec elle” è disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=-PyyflsclNA

Georges Kouagang is from Cameroon and collaborates with the Visual Sociology Research Group. He is an asylum-seeker who arrived in Italy through the Mediterranean Sea. He has been rescued by a ship of the NGO “SOS Mediterranée”, then he landed at the port of Pozzallo. Subsequently he has been transferred to Genoa. After several years from his arrival in Italy, Georges returns to Sicily together with some researchers of the Visual Sociology Reseearch Group and, while re-experiencing it, he gives shape to his story. His account has become “Si la terre tourne”: a new documentary by Massimo Cannarella based on a research led by Luca Queirolo Palmas, Federico Rahola, Jacopo Anderlini, and Luca Giliberti.

“Si la terre tourne, tu tournes avec elle” is available at the following link: https://www.youtube.com/watch?v=-PyyflsclNA

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E’ uscito un nuovo numero monografico di “Mondi Migranti” / A new monographic issue of “Mondi Migranti” is out (eds. Luca Giliberti, Swanie Potot)

Mondi Migranti, 3/2021 – Migrazioni, frontiere, solidarietà (editors: Luca Giliberti, Swanie Potot) –
https://www.francoangeli.it/Riviste/Sommario.aspx?IDRivista=149

Nella contemporanea “crisi dell’accoglienza” il supporto dal basso ai migranti in transito, in particolare nei luoghi di blocco come i nodi di confine, assume un ruolo centrale in relazione alla mobilità verso e all’interno dell’Europa. La
parola “solidarietà” – concetto fondativo delle scienze sociali ma poco esplorato negli ultimi decenni – diviene oggi nozione di riferimento nella vita quotidiana delle borderlands europee, oltreché di un’emergente letteratura scientifica che prende forma all’interno degli studi migratori. Questo numero monografico della rivista Mondi Migranti, con contributi in italiano e in francese che analizzano tali pratiche su diversi nodi di confine in Europa, intende partecipare all’incipiente articolazione di nuove prospettive di ricerca su migrazioni e frontiere attraverso le lenti della solidarietà.

In the contemporary “reception crisis”, grassroots support for migrants in transit, especially in blocking sites such as border nodes, assumes a crucial role in relation to mobility towards, and within Europe. The word “solidarity” – is a founding concept in the social sciences, yet scarcely explored in recent decades, now becomes a reference notion in the daily life of European borderlands, as well for an emerging scientific literature taking shape within migration studies. This special issue of the journal Mondi Migranti, containing contributions both in Italian and in French, focuses on such practices in different border nodes across Europe, meaning to participate in the incipient articulation of new research perspectives on migration and borders through the lens of solidarity.


Indice:
Usages et mésusages de la notion de solidarité en contexte migratoire. (Jocelyne Streiff-Fénart)
Verso i solidarity studies. Nuove prospettive di ricerca su migrazioni e
frontiere. (Luca Giliberti, Swanie Potot)
Sui confini della rotta balcanica: pratiche di solidarietà ai migranti e
processi di criminalizzazione. (Graziella Marturano)
Sanctuary cities in Francia? L’accoglienza dei migranti nel Paese basco.
(Annalisa Lendaro, Thomas Sommer-Houdeville)
La solidarietà in frontiera: le reti di supporto ai migranti in transito in Val
di Susa. (Luca Giliberti, Davide Filippi
Féministes et quêteuses d’asile : une lutte commune ? Une enquête dans les
Alpes-Maritimes (Pinar Selek)
La criminalisation du sauvetage dans la mer Égée. Le cas de l’ONG PROEM-AID. (Juan Pablo Aris Escarcena)


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The Institutional Fact of Statelessness and the Lived Experience of De Facto Statelessness, a Long-Standing Debate – (Online seminar, 07.12.2021, 04pm, CET)

Photo credits: Avesina Dharma (https://www.flickr.com/photos/190717955@N02/50512682952/) (CC BY-NC 2.0)

Stemming from the dissertation of Tommaso Braida (Uppsala University, Sweden) the seminar (Zoom platform, 07.12.2021, 4pm, CET) will deal with administrative detention as a temporary, bureaucratic measure, usually employed for the enactment of other policies, such as the expulsion of domestically apprehended irregular migrants and rejected asylum seekers, but also applied to stateless. 

The theory of statelessness one adopts is determinant for assessing the legality of measures applied to stateless persons. If one accepts contemporary theories of human rights, then all human beings, and not only citizens, are entitled to human rights. How can then the predicament of detained stateless persons be justified? Do national legal system ignore in bad faith the fact that the lack of one’s right to abode prevents one from accessing basic rights, and the fact the stateless persons as such do not enjoy the right of abode in any country?

Moderator of the meeting: Federico Rahola (University of Genoa)

Zoom link: https://us06web.zoom.us/j/2845968539?pwd=VHNlcHJwVWZ0bExnempjUStFMkJhUT09

Tommaso Braida, Ph.D. Candidate in Philosophy of Law at Uppsala University (Sweden). Tommaso was a practicing lawyer in Italy with an interest in the history of legal thought. He currently investigates the administrative detention of non-nationals, including the stateless, in contemporary Europe.

A partire dalla tesi di Tommaso Braida (Università di Uppsala, Svezia), il seminario tratterà della detenzione amministrativa come misura burocratica temporanea, solitamente impiegata per l’attuazione di altre politiche, come l’espulsione dei migranti irregolari fermati a livello nazionale e dei richiedenti asilo respinti, ma applicato anche agli apolidi.

La teoria dell’apolidia adottata è determinante per valutare la legittimità delle misure applicate agli apolidi. Se si accettano le teorie contemporanee sui diritti umani, allora tutti gli esseri umani, e non solo i cittadini, hanno diritto ai diritti umani. Come può allora essere giustificata la situazione degli apolidi detenuti? L’ordinamento giuridico nazionale ignora in malafede il fatto che la mancanza del diritto di dimora impedisce di accedere ai diritti fondamentali e il fatto che gli apolidi in quanto tali non godono del diritto di dimora in nessun Paese?

Modera l’incontro Federico Rahola (Università di Genova)

Zoom link: https://us06web.zoom.us/j/2845968539?pwd=VHNlcHJwVWZ0bExnempjUStFMkJhUT09

Tommaso Braida, Ph.D. Candidato in Filosofia del diritto presso l’Università di Uppsala (Svezia). Tommaso era un avvocato praticante in Italia con un interesse per la storia del pensiero giuridico. Attualmente indaga sulla detenzione amministrativa di cittadini stranieri, inclusi gli apolidi, nell’Europa contemporanea.

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Corso Andrea Podestà, 2 - 16121 Genova (GE)

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