Ma che Musica. Un percorso attraverso i paesaggi sonori contemporanei, dal 1 al 29 aprile 2025 (Genova, Palazzo Ducale)

Musica, suoni e ritmi non sono semplici elementi decorativi della vita sociale, ma ne rappresentano una componente essenziale. La nostra esperienza quotidiana e il tessuto della realtà sociale sarebbero profondamente diverse senza l’influenza costante di questi elementi che organizzano e danno forma alla nostra esistenza. La musica svolge un ruolo chiave nella creazione di contesti, abitudini, occasioni e rituali che definiscono la vita sociale, integrandosi profondamente nel nostro mondo.

Sul piano storico, il forte legame tra culture giovanili e musica pop si consolida negli anni Cinquanta, quando nasce la categoria sociale dei “giovani” e il rock esplode come fenomeno culturale. È in questo periodo che si sviluppa l’idea di una “musica dei giovani”, dando il via agli studi sulle culture musicali giovanili e i relativi stili di vita, pratiche quotidiane e identità di gruppo. In questo ciclo si rifletterà sulle scene musicali contemporanee, in un percorso che va dalla musica trap alla musica techno, affrontando ciascun “paesaggio” attraverso le parole di esperti e l’ascolto della musica nei dj set che accompagneranno le varie tappe.

Gli eventi che seguono i quattro incontri in programma abbracciano i diversi temi presentati a livello musicale e vedono la partecipazione di alcun* rappresentanti emergenti di riferimento delle principali scene artistiche musicali locali. In particolare, per il primo incontro, orientato a indagare la musica del Mediterraneo anche in relazione alle questioni migratorie, è previsto il dj set di FiloQ con le sue sonorità world caratterizzate dall’influenza della cumbia, per il secondo incontro, che mette in relazione la musica trap nella dimensione urbana delle periferie, è invitato a suonare DJ Kamo interprete del genere hip hop e suoi derivati, per il terzo incontro, dove le questioni di genere e queerness incontrano la cultura dance, partecipa la dj randomplay vicina ed esperta dei mondi della club culture e della musica techno, per il quarto incontro, focalizzato sulla danza come cura mediata dalle pratiche rave, vanno in scena i ritmi proibiti e l’energia del giovane dj DIT ZY.


I quattro eventi musicali, a cura di Foreveregreen | Electropark, sono accompagnati da interventi video che trasformano il porticato di Palazzo Ducale con immagini di Massimo Cannarella per il Laboratorio di Sociologia Visuale, Alberto Ligi Barboni, LIWBO e X.enne, con le tecnologie immersive di Visual Subtsance.

Link al programma dettagliato: https://palazzoducale.genova.it/evento/ma-che-musica/

genova, musica

MOBS. Mobilities, solidarities, and imaginaries across the borders. Una mostra al PRIMO PIANO di Palazzo Grillo (Genova, 15.03-13.04)

La mostra MOBS. Mobilities, solidarities and imaginaries across the borders è l’esito dell’omonima ricerca sostenuta dal programma Prin 2020 del Ministero della Ricerca.
Il gruppo di ricerca MOBS, composto da cinque unità di ricerca (Genova, Parma, Padova, Milano e Napoli – L’Orientale), ha lavorato su diversi punti di transito e di incontro: la montagna, il mare, l’urbano e il rurale.
L’équipe è composta da gruppi di ricercatori provenienti da diverse discipline di cui hanno fatto parte anche le artiste e gli artisti in mostra e che in diversi casi hanno intersecato le proprie ricerche.

“Concentrandosi sul contesto italiano, il progetto considera la porosità del territorio nazionale, profondamente interconnesso a livello transnazionale, in cui persone in transito con status giuridico e posizionamento sociale diversi danno forma a forme di abitazione e mobilità temporanea, nonostante la moltiplicazione di confini e frontiere lungo linee di colore, cittadinanza, genere e classe. ( …) MOBS si propone quindi di indagare la produzione sociale di porosità e di nuovi immaginari lungo quattro diversi spazi di transito – la montagna, il mare, l’area urbana e quella rurale – osservando gli incontri tra persone in transito e le reti e le azioni di solidarietà”. https://mobsprin2020.org/

MOBS. Mobilities, solidarities and imaginaries across the borders è quindi un dispositivo espositivo stratificato che dà spazio agli immaginari generati dalle e dagli artisti all’interno o in dialogo con i diversi percorsi di ricerca.

La sala di apertura della mostra raccoglie alcuni testi e immagini rappresentativi dei vari percorsi di ricerca e ospiterà le presentazioni e performance che ogni unità curerà a cadenza settimanale, lungo il periodo di apertura.

Calendario eventi:

– 15 marzo, ore 16:00: Opening. Un incontro inaugurale che svela le storie e i temi di MOBS.

– 22 marzo, ore 16:00: Evento del gruppo mare (Università di Genova). Performance del cantautore Davide Cangelosi e incontro con Enrico Fravega, Antonino Milotta, Luca Queirolo Palmas e Filippo Torre dei contenuti legati ai libri “Tanimar, crocevia mediterraneo” edito nel 2023 da Elèuthera, e “Contro-dizionario del confine. Parole alla deriva nel Mediterraneo centrale” in corso di pubblicazione con Tamu Edizioni. A seguire proiezione di un estratto del documentario “La nave va”, di Massimo Cannarella, con la partecipazione dell’autore e della ricercatrice Nadia Chaouch.

– 29 marzo, ore 16:00: Evento del gruppo rurale (Università di Milano). Presentazione del volume “Amara terra. Donne migranti, sfruttamento e forme di resistenza nelle campagne siciliane/ A Wounded Land. Migrant women, exploitation and forms of resistance in the Sicilian countryside” di Monica Massari, Federica Cabras e Simona Miceli (Milano University Press, 2024) con Emanuela Abbatecola, Costanza Meli, Maria Nadotti e Luisa Stagi, alla presenza delle autrici. A seguire, performance di Alessandra Cianelli “Non era qui Babele? Memorie del feudo, memorie della piantagione”.

– 5 aprile, ore 16:00: Evento del gruppo urbano (Università di Padova). Performance “C’era una volta…il futuro” dell’artista Wissal Houbabi insieme alla BFFGang, bimbe tra i 4 e i 10 anni che esporranno il loro lavoro e le loro pratiche, legata anche al video poetico realizzato insieme a Daniele Poli. Presentazione del video “Emanciparsi dal presente” di Gaia F. Farina, che riflette sulla ricerca, attraverso i manifesti utopici realizzati dal collettivo Cheap di Bologna, intervengono l’autrice e Annalisa Frisina. Si conclude con l’intervento del ricercatore Gustavo Alfredo Garcia Figueroa.

– 12 aprile, ore 16:00: Evento del gruppo montagna (Università di Parma). Seminario di ricerca “Future framing from the border: participatory and multi-situated ethnographies” sui metodi etnografici partecipativi e le prospettive multi-situate nello studio dei confini contemporanei a partire dalle esperienze di campo dell’equipe di ricerca dell’Università di Parma. Intervengono Vincenza Pellegrino, Ibrahim Sanoko, Hamid Moussa, Jacopo Anderlini, Opher Thomson, Luca Giliberti, Camilla Macciani e Irene Valota. A seguire proiezione del documentario “Abito di confini” di Opher Thomson, con dibattito alla presenza dell’autore e dei ricercatori.

Una vetrina cinematografica su migrazioni e diritti umani nel Mediterraneo

Il 23 e 25 settembre Gaiaitaliapuntocom FilmFest 2024, in collaborazione con il Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università degli Studi di Genova, ha organizzato una vetrina cinematografica per riflettere su migrazioni e diritti umani. Entrambe le date prevedono la proiezione di un documentario e, a seguire, un talk con i registi e ospiti.

Partecipano Enrico Fravega (UniGe. SolRoutes, MOBS), Rassa Ghaffari (UniGe. SolRoutes), Valeria Garrè (Caritas Young).

23 settembre | ore 18.00

UN MARE DI PORTI LONTANI

Interviene il regista: Marco Daffra

Talk: Sebastiano Benasso (UniGe) | Enrico Fravega (UniGe) | Rassa Ghaffari (UniGe) | Georges Kouagang (Laboratorio di Sociologia Visuale)

25 settembre | ore 18.00

“JUVENTA” 

Si collegano il regista Michele Cinque + Sascha Girke (capo missione) e Benedikt Funke (capitano)

Talk: Tommaso Basilici (Mediterranea) | Sebastiano Benasso (UniGe) | Enrico Fravega (UniGe) | Valeria Garrè (YOUngCaritas)

UN MARE DI PORTI LONTANI di Marco Daffra (2024) e JUVENTA di Michele Cinque  rappresentano due potenti testimonianze della violenza del regime di frontiera europeo e della progressiva razzializzazione del soccorso in mare.  Allo stesso tempo, entrambi i lavori, da angolazioni differenti e con diversi registri narrativi, ci mettono di fronte al tema della solidarietà e dell’ingiustizia delle legislazioni che la criminalizzano.

Le proiezioni, organizzate come evento collaterale al Gaiaitaliapuntocom Film Fest (https://www.filmfest.gaiaitalia.com/), in collaborazione con il Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università degli Studi di Genova (www.laboratoriosociologiavisuale.it) e con i progetti SOLROUTES (www.solroutes.eu) e MOBS (www.mobsprin2020.org) rappresentano un momento di incontro con la comunità genovese e con chi ha a cuore temi come l’uguaglianza di diritti e di opportunità. 

Al termine delle due proiezioni è previsto un momento di discussione collettiva sull’attualità delle questioni sollevate.

✅️INGRESSO LIBERO E GRATUITO❤️

Collegamento evento FB:

https://facebook.com/events/s/un-mare-di-porti-lontani-e-juv/1452291208801927

Kick-off meeting del progetto SOLROUTES con una sessione sui metodi creativi nei border studies e nei solidarity studies

Dal 25 al 29 settembre si terrà il kick-off meeting del progetto SOLROUTES (AdG ERC):

Solidarity And (As) The New Abolitionism. Collective Knowledge For Debordering Europe

Il progetto SOLROUTES Solroutes vuole essere un viaggio etnografico, multisituato e multiscalare che si snoda lungo le rotte delle migrazioni, insieme alle persone in movimento. Con sede in diverse località e “stazioni” dentro e intorno all’Europa (dal Belgio e Italia al Marocco, Tunisia, Turchia, fino agli avamposti postcoloniali europei della Guyana francese e Mayotte), il progetto mira a decentrare, deconfinare e allo stesso tempo provincializzare l’Europa, iscrivendosi, sia politicamente, sia concettualmente, in uno specifico orizzonte abolizionista. Facendo riferimento agli approcci afro-americani e femministi (quello di Ruth Gilmore, Angela Davis e molte altre), il progetto SOLROUTES concepisce tale prospettiva, più che come un gesto di cancellazione, come un momento costitutivo che si oppone a qualsiasi regime di frontiera proibizionista, ai suoi effetti necropolitici e al panorama razzializzato che genera, aprendo la possibilità per una “Europa at large” diversa, post o decoloniale.

Il giorno 25 settembre, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione (DISFOR) dell’Università di Genova, alla presenza del Direttore del Dipartimento, Prof. Guido Franco Amoretti, si discuterà delle “Nuove parole chiave per la solidarietà“. Oltre al prof. Luca Queirolo Palmas (Principal Investigator) e al prof. Federico Rahola dell’Università degòli Studi di Genova, il dibattito sarà animato daIvan Bonnin (UniGE),  David Brotherthon (J. Jay College CUNY), Camille Cassarini (UniGE), Paolo Cuttitta (UniGE), Rassa Ghaffari (UniGE), Georges Kouagang (UniGE), Jayne Mooney (J. Jay College CUNY), Maria Dolores Paris Pombo (El Colegio de la Frontera Norte), Lorenzo Pezzani (UniBO), Camille Schmoll (EHESS).

Il 26 settembre, si terrà invece la sessione dedicata ai “Metodi creativi nei border studies e nei solidarity studies“. Aprirà i lavori il prof. Marco Martiniello dell’Università di Liegi. Interverranno: Rassa Ghaffari, Livio Amigoni e Massimo Cannarella del progetto SOLROUTES, Ivan Bonnin (Progetto MOBS – UniGE), Luca Giliberti (UniPR), K. Smets (VUB Bruxelles). Discussants: A. Antebi (OVQ – Barcelona), A. Milotta (Artist), J. Gonzalez Morandi and M. Cinque (film-makers), A. Ferraris (Illustrator), M. Martiniello (Universitè de Liège), A. Vannucci (Director and playwright), E. Zampa (photographer).

Nel pomeriggio si terrà la Tavola Rotonda “Sea as a battlground for solidarities” cui prenderanno parte: Lorenzo Pezzani (UniBO – HEMIG ERC), Vittorio Alessandro (Ammiraglio in congedo della Guardia Costiera), Jacopo Anderlini (UniBO – Progetto MOBS), Leon Blanchaert (Mediterranea – Saving Humans), Enrico Fravega (UniGE – Progetto MOBS).

I due giorni successivi saranno dedicati alla presentazione dei Report relativi a: Belgio, Turchia e Balcani (27 settembre – DISFOR), Tunisia e Marocco (28 settembre – Aula Mazzini – Balbi 5).

Nella giornata del 28 si terrà, inoltre, presso l’Aula Mazzini di Via Balbi 5, il workshop “Doing ethnography and solidarities in the Maghreb area“. Nella stessa location, alle 11:30 del 29 settembre si terrà l’assemblea plenaria conclusiva dell’evento.

 

 

 

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