Aggiungi un selfie a tavola. Un nuovo libro di Luisa Stagi e Sebastiano Benasso
Perché i video su YouTube di persone che mangiano grandi quantità di alimenti, magari rumorosamente, hanno milioni di visualizzazioni? Perché i politici si fanno continuamente selfie con il cibo? Perché abbiamo postato tante foto di pane durante il primo periodo della pandemia?
Nell’era dei food porn media, il cibo diviene oggetto, mezzo e messaggio. Il discorso sul cibo diventa metalinguaggio attraverso il qualeparlare di identità, tradizione, appartenenze e distinzioni e il processo di ri-mediazione che ha interessato il food porn negli ultimi anni definisce il palinsesto delle sue rappresentazioni.
La pratica del food porn nasce e cresce nell’epoca della società ipervisuale nella quale, come ha spiegato il teorico della cultura visiva Nicholas Mirzoeff, a fronte del fatto che tutto sia potenzialmente visualizzabile, riesce a risultare significativo, e quindi politico, solo ciò che riesce a risultare visibile. Nell’attuale regime di visibilità il cibo è uno degli oggetti di meta-comunicazione più efficaci.
Attraverso una ricca serie di riferimenti e rimandi alla cultura (pop)olare il libro esplora l’eterogeneità delle possibili declinazioni delle fenomenologie del food porn contemporaneo.
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