Migration, borders and solidarities along the routes to Europe. Highlights from Morocco, Tunisia, Turkey, Belgium, French Guyana, Mayotte

Photo credits: Martin Leveneur

Cycle of on-line seminarsSeptember 30, 2020, 6 and October 13, 2020 (EN)

Assuming the turbulent dimension of migrations and the dynamism of migrant trajectories as starting points, our recent research lines focuses on unauthorized movements as a variable social construction that can be originally explored from the perspective of solidarity networks supporting migrants in transit. Since the beginning of the “migration crisis” in 2015, the term “solidarity” has been widely employed in Europe by local and transnational networks supporting migrants. While becoming increasingly important and prominent actors in contemporary Europe, these solidarity networks are still understudied and have only recently been addressed in migration studies.

The aim is to observe these phenomena on the wider scale of “Europe at large” conceived as the combination of EU countries where restrictive internal border policies reappeared, Mediterranean countries on the fringes of the EU exposed to the externalization of its borders, Outermost Regions of the EU in South America and in the Indian Ocean, that are at the centre of understudied migratory systems and where new border policies are being tested. From Visual Sociology Research Group, Centro Studi Medì and Urmis (Unité de Recherches Migrations et Sociétés), co-organisers of the cycle of on-line seminars, with our international partners (Association for Migration Research, Université de Liège, Université de Sousse, Université de Meknès, Université de Guyane, Centre Universitaire de Mayotte), we will discuss about these central topics through a cycle of on-line seminars in French, presenting our on-going researches and debating innovative research lines in contemporary migration and border studies.

Ciclo di seminari on-line. 30 settembre, 6 e 13 ottobre 2020 (ITA)

Assumendo la dimensione turbolenta delle migrazioni e il dinamismo delle traiettorie dei migranti come punti di partenza, le nostre recenti linee di ricerca si concentrano sui movimenti non autorizzati come una costruzione sociale variabile che può essere esplorata da un punto di vista originale, attraverso la prospettiva delle reti di solidarietà che sostengono i migranti in transito. Dall’inizio della “crisi migratoria” nel 2015, il termine “solidarietà” è stato ampiamente utilizzato in Europa dalle reti locali e transnazionali che sostengono i migranti. Pur diventando attori sempre più importanti nell’Europa contemporanea, queste reti di solidarietà sono ancora poco studiate e sono state affrontate solo di recente negli studi sulla migrazione.

Lo scopo è quello di osservare questi fenomeni ad una scala più ampia della cosiddetta ‘”Europe at large“, concepita come la combinazione di paesi dell’UE, in cui sono riapparse politiche restrittive sulle frontiere interne, paesi mediterranei ai margini dell’UE esposti all’esternalizzazione dei suoi confini, regioni ultraperiferiche di l’UE in Sud America e nell’Oceano Indiano, che sono al centro di sistemi migratori poco studiati e dove si stanno sperimentando nuove politiche di confine. Ricercatori del Laboratorio di Sociologia Visuale, del Centro Studi Medì, dell’Urmis (Unité de Recherches Migrations et Sociétés) – co-organizzatori del ciclo di seminari on-line – discuteranno con i partner internazionali dell’Association for Migration Research, dell’Université de Liège, dell’Université de Sousse, dell’Université de Meknès, dell’Université de Guyane, e del Centre Universitaire de Mayotte nel corso di un ciclo di seminari on-line in lingua francese, nel quale verranno presentate le ricerche in corso e saranno discusse le linee di ricerca innovative sulla migrazione contemporanea e nel campo degli studi sui confini.

border, confini, migrations, migrazioni

Narrare i movimenti sociali con le immagini

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Doppio appuntamento, lunedì 18 novembre, per parlare di migrazioni e movimenti sociali ma soprattutto per riflettere su come questi due fenomeni possono essere indagati e rappresentati attraverso le tecniche visuali del video e della fotografia.

Dalle 16 alle 18:30, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, nell’ambito del corso di Sociologia dei Processi Migratori tenuto dal Prof. Luca Queirolo Palmas, il regista Tarik Sefiani racconterà la sua esperienza di produzione di un documentario all’interno dell’occupazione abitativa di migranti conosciuta come ex-MOI, a Torino. All’incontro prenderanno parte alcuni ospiti dell’occupazione ed il fotografo Federico Tisa, che, nello stesso luogo ha sviluppato il progetto fotografico “Chez-Moi”.

A partire dalle 20:30, presso la sede della A.S.D. Vignocchi, a Boccadasse (Via Aurora, 2) in collaborazione con il collettivo fotografico Controluce, Federico Tisa racconterà i suoi reportage fotografici nati e prodotti all’interno dei movimenti sociali. Il suo lavoro sull’occupazione dell’ex-MOI è stato pubblicato su: Internazionale, Millennium, Sette, La Stampa e 9Lives magazine.

La foto del reportage “Chez-Moi” utilizzata in questo post ha vinto il Portrait of Humanity 2019.

Rotte, accampamenti, dispositivi di controllo e di blocco. Il regime di frontiera in Europa

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Il Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova, in occasione della Terza giornata di studi dell’Osservatorio dei Territori di Frontiera, co-organizza con l’Institut Convergences Migrations, l’Osservatorio delle migrazioni dell’Università di Nizza e l’ANR LIMINAL/Inalco il Seminario Pubblico “Routes, campements, dispositifs de contrôle et d’entrave. Le régime frontalier en Europe“, venerdì 18 ottobre 2019 alle ore 18, a Calais, presso il Centre Européen de Séjour de Calais, Rue du Maréchal de Lattre de Tassigny.

L’Osservatorio dei Territori di Frontiera (Institut Convergences Migrations / Osservatorio delle migrazioni – Università di Nizza) è un progetto di ricerca che si basa sulla riflessione comparativa tra ricercatori, attori associativi e attivisti che lavorano su diversi luoghi di frontiera in Europa.

Il progetto si sviluppa in quattro giornate di lavoro itineranti (Nizza, Ventimiglia, Calais, Briançon) con visite di campo, seminari di dibattito interno e seminari/eventi pubblici sul nuovo regime di frontiera in Europa e le sue conseguenze.

Vivere sotto una cupa minaccia

 

Le interruzioni, le rotture, delle infrastrutture trasformano radicalmente la vita urbana mentre gli abitanti delle città cercano di adattarsi e affrontare mondi misteriosi (…) Spesso, il senso di crisi e la ricerca di alternative aiutano a forgiare nuove idee su cosa sia la vita urbana potrebbe essere”      (Stephen Graham, Dirupted Cities)

La mostra fotografica “Vivere sotto una cupa minaccia” – che ha luogo presso i locali del circolo ARCI Società sportiva “La Ciclistica”, in Via Fillak 98 r. (Genova) ed è visibile dal 21 al 28 giugno (dalle 16 alle 20) –  attraverso gli scatti di Michele Guyot Bourg, racconta tutto di ciò che accade prima e di tutto ciò che accade nella quotidianità, quando, nel corso degli anni, l’enormità dell’opera produce familiarità e sgomento, abitudine e desiderio di fuga, sogni e senso di oppressione.

La mostra è organizzata da Società La Ciclistica, ANPI San Martino Campasso. Chico Mendes: Sampierdarena, Laboratorio Sociologia Visuale e Controluce Boccadasse.

Corso Andrea Podestà, 2 - 16121 Genova (GE)

laboratoriosociologiavisuale@gmail.com

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