Il Laboratorio di Sociologia Visuale e il Centre Pierre Naville dell’Università di Evry-Val d’Estone (Paris) aprono un research stream (RS15) in “Visual and Filmic Sociology” Qui trovi la call for papers.
Breve video con i alcuni dei materiali girati a Calais, nei giorni dello sgombero della giungla.
Presto un resoconto scritto di questa breve esperienza etnografica
Il Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova promuove la prima Scuola di Sociologia Filmica e Visuale dal titolo “Filmare confini e generazioni nello spazio mediterraneo”.
La scuola si terrà a Genova dal 14 al 18 marzo 2017.
Il Laboratorio di Sociologia Visuale e l’Associazione ON di Bologna sono tra i 20 vincitori del bando ORA! della Compagnia di San Paolo.
Il progetto, in un primo momento chiamato Boxinthecity, si chiama ora
TEU (Twenty-foot Equivalent Unit, la misura standard del container)
e si svilupperà da settembre 2016 ad aprile 2017.
TEU è un progetto d’arte contemporanea crossdisciplinare, sviluppato da ON in co-partecipazione con il DISFOR – Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. Nasce dalla volontà di esplorare il territorio e la società genovese nelle sue connessioni globali e nelle sue estensioni continentali (basso Piemonte, nord Italia, centro Europa e Baltico). Muove la sua riflessione dal porto di Genova, luogo intorno al quale si sono innescati importanti processi di riconfigurazione urbanistica e infrastrutturale del Nord-Ovest.
In questo contesto, il container diventa una chiave di lettura, da interpretare non solo come paesaggio e cifra della città portuale ma anche come luogo dove azioni e interazioni possono accadere. Il progetto si compone di due produzioni site specific da parte di artisti affermati a livello internazionale, a seguito di un periodo di residenza e permanenza in città.
La residenza sarà dilazionata nell’arco di 3 mesi e finalizzata alla realizzazione di un’indagine approfondita per costruire l’intervento. Gli artisti leggeranno la città “a misura di container” attraverso la collaborazione col tessuto culturale e associativo della città, oltre che con gli operatori economici e istituzionali coinvolti nella gestione e sviluppo della portualità.
Nell’arco della residenza, gli artisti saranno coinvolti nella realizzazione di workshop e presentazioni all’interno dell’Università per coinvolgere gli studenti nella fase produttiva del lavoro. Inoltre si svolgerà un progetto di ricerca e mappatura per individuare le tensioni e i conflitti tra mappe oggettive e soggettive, tra territori radicalmente ridefiniti dalle funzioni logistiche, da flussi e forme di produzione di spazio irriducibili alla scala del container.