Scritto da lab il . Pubblicato in Convegno, Laboratorio.
Scritto da lab il . Pubblicato in Confini, Diritti, Laboratorio, Tunisia.
Safouane Trabelsi è un giovane ricercatore universitario, protagonista di un programma finanziato dalla Comunità Europea. Lo aspettavano nel nostro ateneo per uno scambio culturale. Ma l’Ambasciata italiana ha messo il veto
MASSIMO CALANDRI
Safouane Trabelsi è un giovane sociologo tunisino. Un ricercatore universitario. Uno studioso, protagonista di un programma finanziato dalla Comunità Europea. Il dottor Safouane Trabelsi è tutte queste cose, e molte altre ancora. Ma non è un uomo libero. La sua storia, denunciata da Paolo Comanducci, Rettore dell’Ateneo genovese, è un amaro esempio di “proibizionismo migratorio”. Di quelle frontiere che nonostante le quotidiane tragedie s’innalzano ancora più alte, massicce, e non potranno assicurare – mai – un futuro di pace e sviluppo nel Mediterraneo.
Lo aspettavano nel capoluogo ligure una settimana fa, non è arrivato e non arriverà più. L’Università di Genova aveva sottoscritto un invito formale, pagato il biglietto aereo via Parigi. Si era formalmente fatta carico di tutte le spese durante il suo soggiorno nel capoluogo ligure, garantiva per lui. Niente da fare. L’Ambasciata italiana di Tunisi all’ultimo momento ha di fatto negato il visto di ingresso con una serie di sorprendenti eccezioni. «Il comportamento rigido dei funzionari ha arrecato un danno economico ma soprattutto simbolico», sostiene il professor Comanducci in una risentita lettera trasmessa a Raimondo De Cardona, ambasciatore, e per conoscenza a Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. No, il dottor Trabelsi non è un uomo libero: come lui, quanti in Tunisia e dall’altra sponda del Mediterraneo?
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From the Viewpoint of Everyday Life
University of Evry-Paris Saclay 29-30 September 2016
organised by
University of Evry/Paris-Saclay Centre Pierre Naville || University of Genoa Sociology of Visuality laboratory || French Sociology Association (GT 47)
Submission Deadline: March 30 2016
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Vieni a Tunisi!
Sostieni e guarda da vicino il farsi del nuovo film del Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova.
Il nostro laboratorio si è trasferito a Tunisi. Qui stiamo producendo un film sui giovani nel post-rivoluzione. Lavoriamo con un gruppo di studentesse della facoltà di sociologia dell’Università Tunis el Manar. Con loro abbiamo inseguito le storie ai margini della città: traversate impossibili verso la Sicilia, scioperi della fame per ottenere un lavoro, il teatro come resistenza alla censure, le estetiche femminili in una società musulmana, le lotte berbere e amazhir per ricostruire una autonomia culturale, i traffici informali per gestire la vita e i quartieri salafiti, la difficile ricerca della democrazia e il tifo calcistico. Attraverso gli occhi dei nostri protagonisti ci lasciamo guidare per interpretare e descrivere una società così vicina e così lontana.
Vi proponiamo di seguire da vicino la realizzazione di questo film documentario diretto da A. Diaco, Luisa Stagi e Luca Queirolo Palmas, di visitare i set e i luoghi delle riprese, di conoscerne i protagonisti, di capire come funziona la regia e il montaggio di un’impresa collettiva.
Prendi un biglietto e parti. Tunisi è più bella, sicura e interessante di Parigi. Siamo contro il turismo come industria, il viaggio è incontro, esperienza, dubbio. Ti offriamo una stanza nella nostra casa-laboratorio di produzione nel centro della città, oltre che uno spaesamento assicurato e le pagine gialle dell’underground; in cambio ti chiediamo un contributo di 20 euro al giorno per finanziare le riprese e il montaggio.
Per info: tunisilab [at] gmail.com
Scrivici se sei interessato e ci sentiamo a voce per dettagli…