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LORO DENTRO – Presentazione al cinema Sivori

17 aprile 2012 – Cinema Sivori, Genova.
Proiezione del documentario LORO DENTRO, prodotto dal Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova.

Alessandra Ballerini, avvocato specialista in diritti umani, introduce il film illustrando i risultati del “Rapporto sulle carceri e sui Cie”, presentato al Senato il 17 aprile stesso.

LORO DENTRO: rassegna stampa

Redazione Centrale – Servizio di Dario Vassallo. PRIMOCANALE

TG3 Regione Liguria – Servizio di Andrea Marotta. RAI

Proiezione LORO DENTRO – SALA SIVORI

Martedì 17 aprile ore 18.00
CINEMA SIVORI – salita Santa Caterina 12
In collaborazione con la Provincia di Genova – Ass. Carceri Milò Bertolotto

Proiezione del documentario LORO DENTRO
Da un laboratorio con i ragazzi del carcere di Marassi a Genova

Leggi  la rassegna: genova.erasuperba.it / www.corriere.it

Vedi i servizi:  primocanale.it  / tg3 regioneliguria

LORO DENTRO locandina

Regia: Cristina Oddone
Laboratorio animato da: Massimo Cannarella, Francesca Lagomarsino, Luca Queirolo Palmas, Fabio Seimandi, Simone Spensieri
Prodotto da: Università di Genova – Laboratorio di Sociologia Visuale, Centro Frantz Fanon, Ser.t ASL 4 Chiavari
Musiche originali: MODUS

Vedi il trailer

LORO DENTRO – Trailer

“LORO DENTRO”, Documentario, HDV, 42 min, Italia 2012.
Prodotto da Università di Genova – Laboratorio di Sociologia Visuale, Centro Frantz Fanon, Ser.T ASL 4 Chiavari.
Regia: Cristina Oddone
Laboratorio animato da: Massimo Cannarella, Francesca Lagomarsino, Cristina Oddone, Luca Queirolo Palmas, Fabio Seimandi.

Una decina di ragazzi tra i 20 e i 30 anni, italiani e stranieri, ci raccontano la vita dentro il Carcere di Marassi, l’istituto penale più grande della Liguria: 850 persone in una struttura che può ospitarne poco più di 400. Nei mesi in cui abbiamo realizzato questo laboratorio video (febbraio — giugno 2011), abbiamo girato insieme a loro nei luoghi del carcere: la sala colloqui, l’aria, il campo, le cucine, i corridoi delle sezioni. Mostrando i loro corpi segnati dal dolore e marchiati dall’esperienza della detenzione — ultimo spazio espressivo e di denuncia — prende forma davanti a noi il racconto delle loro storie di vita, biografie spesso segnate dalla migrazione, dell’emarginazione sociale, della tossicodipendenza. Il carcere diventa un orizzonte di possibilità facilmente raggiungibile, riproponendo gli stessi meccanismi di separazione e confinamento che esistono anche fuori: le distinzioni tra italiani e stranieri, la stratificazione per classe. La quotidianità oscilla tra le domandine, l’attesa di un colloquio, la speranza di ottenere le pene alternative. Nonostante ciò oltre i muri resistono la solidarietà, i legami, gli affetti. La vita continua anche dentro una cella sovraffollata.
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